venerdì 15 agosto 2008

Caro Giornale.........

Marostica, 15 agosto 2008

Caro direttore, le scrivo in merito all’articolo uscito nel giornale il giorno di ferragosto, al caso Siltal e alle accuse che sono state mosse a me in primis ed ai miei colleghi riguardo il volantinaggio svoltosi a Bassano in data 14 agosto.
Mi sento chiamata in causa essendo stata definita giorni fa la portavoce dei lavoratori ma vorrei ricordare che essere portavoce non significa essere leader e tanto meno promotrice.
Sento di aver tutto il diritto di difendere la mia posizione dichiarando prima di tutto che noi non siamo scesi in piazza per protesta contro le sigle sindacali e tanto meno la CISL ma semplicemente il nostro intento era quello di sensibilizzare i cittadini e soprattutto i sindaci sulla nostra situazione.
Ho visto in questi mesi nei volti dei miei colleghi la disperazione, amici crollare, affitti e bollette non pagate, li ho sentiti chiedere prestiti per mangiare e ancor oggi la situazione non varia.
Vorrei che tutti i lettori, ma che tutti noi potessimo ascoltare con le nostre orecchie queste storie di vita per renderci conto che la povertà sta qui nella porta accanto e non ce ne accorgiamo.
Nel nostro volantino che era una richiesta e non un’accusa in cui abbiamo scritto che la favola ci è stata raccontata in assemblea non abbiamo insinuato che se la sono inventata i sindacati ma ben altro. C’è un verbale di un incontro a Roma. E mi dispiace se qualcuno si è sentito offeso.
Io non ho mai cercato di dividere gli operai, conosco il loro nome da quindici anni, un po’della loro vita, ma non so, né che votano e nè a che sigla sindacale sono iscritti e non mi permetto nemmeno di chiederglielo.
Questo per dire che le guerre sindacali e politiche le lascio a loro se credono che ne valga la pena farle, a me lasciatemi impiegare il mio tempo libero in qualcosa che chi mi conosce sa che faccio con amore e umiltà . Concludo con delle parole che non sono mie ma che sento profondamente :
Se non riusciremo a vivere come fratelli moriremo tutti come stolti" ( da “ I have a dream ” discorso di M.L. King).

R.S.

Colgo l’occasione per chiedervi di scrivere che ci troveremo ancora una volta martedì 19 agosto alle ore 10,00 davanti alla SIltal con tutti i colleghi che desiderano esserci

Caso Siltal, appello ai sindaci

LAVORO. Frattura fra lavoratori e sindacato sull’esito del vertice a Roma. Ieri volantinaggio al mercato settimanale
Un appello ai sindaci e a tutta la cittadinanza per non essere dimenticati. Strozzati da una crisi finanziaria che li ha gettati in cassa integrazione e li ha lasciati senza stipendio, i lavoratori della Siltal, la fabbrica di elettrodomestici di via Trozzetti, ieri mattina sono scesi in piazza. Stanchi di sentirsi presi in giro, durante il mercato settimanale gli operai bassanesi, hanno distribuito ai passanti un volantino di protesta in cui hanno espresso tutta la loro rabbia per la situazione venutasi a creare all’interno dell’azienda e hanno spiegato in quali difficoltà si trovino ora le loro famiglie. «Ancora una volta le rappresentanze sindacali ci hanno raccontato una favola», attaccano le maestranze, ricordando il primo vertice a Roma, conclusosi con la promessa della corresponsione, entro l’undici agosto, degli arretrati delle ore lavorate, le assicurazioni fornite dai sindacalisti e infine l’ennesima doccia fredda. «Venerdì scorso abbiamo saputo che la ricapitalizzazione non era avvenuta - riferiscono - e che i soldi non c’erano. L’ing. Novarese, amministratore delegato del gruppo, ha fatto sapere che sarebbero disponibili 500 mila euro ricavati da una vendita (forse i frigoriferi bassanesi); 150 mila servirebbero tuttavia per pagare il fisco e 350 mila andrebbero divisi tra i fornitori e i lavoratori di Pignataro». Una scelta che non piace agli operai bassanesi, certi di avere gli stessi diritti degli uomini dell’altro stabilimento. «Ci hanno ridotto alla fame - insistono -, siamo costretti a chiedere continui prestiti per vivere e a settembre c’è il rischio crac». I dipendenti della Siltal si rivolgono quindi ai primi cittadini di Bassano ma anche di Marostica, Pove, Cassola, Rosà Conco, Enego, Solagna, Romano, Borso, Mussolente, Cartigliano e San Zenone di farsi carico del problema. Alle critiche mosse dai dipendenti ai loro rappresentanti è però subito seguita la replica dei sindacati. Portando come prova il verbale della riunione al Ministero del 31 luglio, Massimo Pantano, della Fim-Cisl, spiega come "a raccontare favole" non siano stati i portavoce degli operai ma gli imprenditori. «Si sono presi gioco non solo di noi - chiarisce - ma anche delle istituzioni dello Stato democratico. Non si capisce quindi perché alcuni attribuiscano le responsabilità al sindacato invece di prendersela con loro. I lavoratori a Bassano si sono sempre divisi. Anche questa volta è andata così. Peccato». C.Z.
Dal GIORNALE DI VICENZA del 15 agosto

giovedì 14 agosto 2008

VOLANTINAGGIO AL MERCATO A BASSANO.....

Questa mattina come annunciato ieri ci siamo trovati davanti i cancelli della Siltal in via Trozzetti e successivamente a piedi siamo andati in centro per un ordinato volantinaggio alla ricerca di sensibilizzare la gente sul dramma che stiamo vivendo.... I nostri conti sono in rosso e non ce la facciamo più... E' stata una mattinata positiva, abbiamo trovato gente disposta ad ascoltarci, a consigliarci ( qualcuno ci ha anche mandato a quel paese) e il tutto si è svolto con molta serenità..... Abbiamo sentito che stavamo facendo la cosa giusta: lottare per il nostro futuro e quello dei nostri figli....
Peccato che eravamo in pochi ma per esperienza personale ho imparato che non sono i numeri che contano ma ben altro....
Mi dispiace che sono stata attaccata da qualcuno questo pomeriggio, accusata di aver sparato contro il sindacato.... A quella perwsona che non c'era vorrei dire che prima di parlare si informi bene..... Coscienza sporca???
Voglio ringraziare tutti coloro che stamattina hanno vinto la tentazione di stare a letto e sono venuti in centro, il comune di Bassano e il Giornale di Vicenza per la disponibilità a fotocopiare i volantini ( quelli che avevamo fatto li abbiamo finiti presto), le forze dell'ordine per la loro discreta presenza ( non mi sono sentita controllata ma protetta) e tutti coloro che parleranno di noi.....
Prossimo ritrovo: martedì 19 agosto davanti cancelli...
Colleghi: NON MOLLIAMO !!!

mercoledì 13 agosto 2008

VERTENZA SILTAL. Protesta davanti all’azienda

Elemosina" di 50 €: i lavoratori bloccheranno la riapertura


Bassano
Dopo la lettera per chiedere aiuto ai sindaci, i lavoratori della Siltal scendono in piazza. Nessuno striscione di protesta, solo volantini informativi - ieri a Marostica, domani a Bassano - per sensibilizzare i cittadini sulla situazione drammatica in cui sono costretti a vivere da troppo tempo. Ieri, una trentina di operai, si sono ritrovati davanti ai cancelli della fabbrica, per discutere di una situazione ormai insostenibile e per valutare le prossime mosse. L'intenzione, infatti, fanno sapere, è quella di impedire che il prossimo 25 agosto, giorno in cui i cancelli dell'unità di via Trozzetti dovrebbero riaprirsi dopo la pausa estiva, che alcuno varchi la soglia. "La nostra convinzione - ci riferisce Rosy Sanna - è che a fine agosto non si debba riprendere a lavorare. Per questo chiediamo ai sindacati di sostenerci: vogliamo che prima di partire con le nuove produzioni e con l'acquisto di nuovo materiale, l'azienda pensi a pagare i lavoratori". "E poi - continua - qui dentro non vogliamo più entrare, se è vera la voce che a settembre verrà chiesto il fallimento, mi chiedo a cosa serve riprendere a lavorare!".
L'esasperazione, tra i dipendenti di Siltal, è ormai al limite. Specie da quando, dicono, "siamo stati nuovamente presi in giro". I tanto attesi stipendi ed arretrati di cassa previsti per lo scorso lunedì, infatti, non sono ancora entrati nelle tasche dei lavoratori, che ieri, però, hanno ricevuto un nuovo bonifico. "Più precisamente una elemosina" stigmatizza Rosy Sanna. Invece dei 2000 euro che mediamente sarebbero dovuti arrivare a ciascun dipendente, dalle casse di Siltal sono stati depositate cifre che variano da un massimo di 400 a un minimo di 50 euro. "Ci dite come possiamo vivere fino a settembre con soli 50 euro in tasca? - protestano i lavoratori - e magari dovendo anche pagare un affitto e mantenere dei figli".Per questo, mentre nessuno sembra credere più all'annunciato nuovo piano industriale previsto per il prossimo settembre, sono in aumento gli operai intenzionati a lasciare la Siltal. "Stiamo pensando anche a questa eventualità - ammettono sconsolati - ma l'azienda per certi versi ci tiene in pugno: se ce ne dovessimo andare, infatti, non solo non vedremmo gli arretrati dovuti, ma non potremmo neppure contare sul nostro tfr. Per questo, non siamo disposti ad arrenderci".

Barbara Todesco- Gazzettino di Vicenza

martedì 12 agosto 2008

IL GAZZETTINO DI OGGI SCRIVE.........

Appello dei lavoratori Siltal ai sindaci: «Aiutateci!»

Le maestranze non hanno visto gli arretrati promessi dopo l’incontro al ministero. Stamane sit-in davanti ai cancelli di un’azienda sempre più in crisi
I dipendenti se la prendono anche con i sindacati: «Ci hanno raccontato una favola che doveva essere a lieto fine. Ed invece...»
Bassano
(G.T.) Senza speranza. E' lo stato d'animo dei lavoratori della Siltal che si sentono presi in giro e con davanti la prospettiva di un autunno ancora più caldo di questa estate senza lo stipendio che attendono da mesi. Nonostante le promesse arrivate da più parti.«Ancora una volta le rappresentanze sindacali ci hanno raccontato la favola - spiegano i lavoratori - che doveva essere a lieto fine ma la conclusione la viviamo solo noi, con i nostri conti in rosso».
Infatti dopo l'incontro a Roma, al Ministero delle attività produttive, dove attorno al tavolo delle trattative si era preso l'impegno che entro l'11 agosto (ieri, ndr) i dipendenti avrebbero avuto gli arretrati delle ore lavorate e della Cigs maturate entro il 30 giugno, i lavoratori sono ancora in attesa.
«C'è stata anche un'assemblea - continuano - dove i rappresentanti sindacali ci hanno detto che i soldi sarebbero arrivati. Una notizia che avevamo appreso come un sospiro di sollievo per chi non sapeva più come fare per sopravvivere. Invece la doccia fredda che di questi tempi farebbe bene se servisse per combattere il caldo».
«Si tratta di un'altra "bufala" - sottolineano ancora - perché già venerdì siamo venuti a conoscenza che la ricapitalizzazione non c'è stata e i soldi non ci sono. Ultima poi di ieri l'ingegnere Novarese, amministratore delegato del gruppo Siltal ha fatto sapere che attualmente sarebbero disponibili 500 mila euro ricavato di una vendita (forse i frigoriferi venduti a Bassano) di cui 150 mila servirebbero per pagare il fisco e i restanti 350 mila da dividere tra i fornitori e i lavoratori di Pignataro».
Basta comperare del materiale perché nessuno torna più al lavoro se non ci danno i nostri soldi. Ci hanno ridotto alla fame, non abbiamo più nulla ma il peggio è che non abbiamo più nemmeno un filo di speranza. Ci sentiamo presi in giro, derisi, umiliati, siamo costretti a chiedere continui prestiti per vivere. Abbiamo più debiti che capelli. E a settembre c'è il rischio di un crac e a quel punto proprio non vedremo più nulla. Non possiamo più stare zitti e chiediamo a chiunque possa e voglia aiutarci nella nostra battaglia di farlo».
Per questo lanciano un appello anche ai primi cittadini di Bassano, Marostica, Cassola, Rosà, Conco, Enego,Pove, Solagna, Romano, Borso, Mussolente, Casoni, Cartigliano e San Zenone, i comuni dove abitano i lavoratori della Siltal di farsi carico dei loro cittadino che stanno vivendo questo dramma.Intanto stamane, nonostante il periodo di ferie, dalle 9 in poi tutti i dipendenti si ritrovano davanti ai cancelli della Siltal per un confronto e decidere come procedere alla luce della situazione che si fa sempre più delicata.

AL VIA LA PROTESTA

( nella foto il cancello della SIltal di Bassano con i nostri primi manifesti)
POCHI MA BUONI....Non eravamo moltissimi ma a sufficienza per farci sentire, per dire ancora una volta che vogliamo i nostri soldi....Dopo aver inoltrato un comunicato alle reti locali, ai giornali locali e al Sindaco di Bassano e di tutti i comuni in cui risiedono i lavoratori della Siltal ci siamo ritrovati per decidere insieme cosa si poteva fare....Grandi assenti i Sindacati ma sapendo che sono in vacanza non li abbiamo chiamati, tanto tutte le nostre idee non vengono mai appoggiate...
Non ci resta che iniziare anche se forse troppo tardi la nostra battaglia contro la fame, per riprenderci la nostra vita....
Per il momento abbiamo pensato di sensibilizzare la cittadinanza, metterli a conoscenza che molti di noi devono vivere con 50 euro in 3 mesi!!! Che lusso!!! e magari con figli e moglie a carico!!!
Lo stesso comunicato spedito ieri, è stato oggi distribuito al mercato di Marostica e giovedì saremo a Bassano....
Ringrazio ancora una volta RETEVENETA, TVA Vicenza,il Gazzettino di Vicenza e il Giornale di Vicenza per il sostegno, per i servizi e gli articoli.
Mi auguro vivamente che i Sindaci si facciano carico della nostra drammatica situazione.....
NON MOLLIAMO!!!
LA LOTTA CONTINUA!!!