Abbiamo ripercorso insieme quelli che sono stati gli avvenimenti che ci hanno portato a presidiare giorno e anche notte i cancelli della Siltal e ci siamo chiesti quanto è servito il presidio fino ad oggi....
I primi giorni, vuoi la bella stagione, vuoi le grosse difficoltà che stavamo affrontando eravamo circa 50 che giravano per il presidio, giorno dopo giorno, pezzo dopo pezzo, matonella dopo matonella abbiamo costruito quella che per alcuni di noi è diventata una seconda residenza. In via trozzetti abbiamo affrontato i problemi che ogni famiglia affronta ogni giorno: spese, bollette, gioie, dolori, nascite, lutti, incomprensioni, bisticci, affetti che nascono ma non abbiamo mollato alle prime difficoltà, abbiamo lottato talvolta mandando giù anche qualche boccone amaro per tenere unita quella che molti di noi ha definito una seconda famiglia.
Ma si sa, anche nelle migliori famiglie non tutto va a gonfie vele e abbiamo fatto i conti con alcuni " figlioli prodighi" che un bel giorno meditandolo o no ci hanno lasciato, e non sono passati inosservati perchè per noi come per quel padre è stata quasi una sconfitta perdere delle forze senza sapere la motivazione....Avremo e vorremo veramente capire dove abbiamo sbagliato e se qualcuno si è sentito rifiutato o messo da parte quale è stato il motivo... D'altro canto è sorto un'altro problema, i comandi a distacco che ci hanno fatto perdere molti presidianti che però non hanno smesso di essere presenti nei limiti del possibile e negli orari a loro consoni.
Ora la famiglia si è ridotta ulteriormente, con la ripresa del lavoro in azienda per l'inventario e le spedizioni e ci vien voglia di cantare: ERAVAMO QUATTRO AMICI AL PRESIDIO...
Ma quei quattro amici non hanno intenzione di mollare, sebbene sanno che probabilmente arriverà il giorno in cui saranno in tre, in due e speriamo mai soli......
Il PRESIDIO SERVE, serve a continuare ad urlare che abbiamo una dignità, che vogliamo un lavoro e VOGLIAMO UN PIANO INDUSTRIALE. Serve a vigilare perchè il lavoro sia diviso equamente tra le persone, serve per non far scendere i riflettori sulla situazione drammatica in cui si trovano i lavoratori della Siltal e di tante altre aziende del comprensorio bassanese. A mi avviso forse sarebbe giunto il momento di scendere in piazza con una grande manifestazione, con tutti i cassaintegrati del bassanese e dintorni, forse a quel punto le amministrazioni pubbliche prenderebbero più in considerazione la povertà che galleggia nel nostro territorio.....
seguirà ..................
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