venerdì 25 marzo 2011

FALLITA

58 commenti:

Anonimo ha detto...

Siltal al capolinea: dichiarato il fallimento
Ticineto - 25/03/2011
E' giunta al capolinea la vicenda di Siltal spa, prima IAR Siltal.
Il tribunale ne ha infatti decretato il fallimento, ritenendo non vi fossero le condizioni per il concordato preventivo a cui l'azienda aveva chiesto di essere ammessa.
Curatori fallimentari l'avvocato casalese Mariangela Restaino e il commercialista Michela Vigna di Torino.
Le organizzazioni sindacali hanno preso immediatamente contatto con i curatori sottolineando l'esigenza di avanzare al più presto la richiesta di cassa integrazione per procedura, allo scopo di evitare ulteriori difficoltà ai lavoratori (sono 330 quelli ancora in forza a Siltal) già provati da anni di disagi.
La storia infinita della crisi di IAR era iniziata oltre sei anni fa con un susseguirsi di speranze e delusioni legate a ipotesi di rilancio che non si sono mai concretizzate.
Altro obiettivo quello di rendere più efficienti e regolari le procedure per l'erogazione degli anticipi sulla cassa integrazione evitando i continui ritardi degli ultimi mesi.
Al commissario i sindacati chiederanno anche di prendere parte all'incontro già fissato al ministero per il 29 marzo.

Anonimo ha detto...

Ma per un eventuale/fantomatico/ipotetico acquirente ....la notizia del fallimento secondo voi e' positiva o negativa ?

Te come la vedi ?



V.P

Anonimo ha detto...

ora, sicuramente si faranno avanti, il problema che si faranno avanti tutti.. speculatori compresi, e su questo, speriamo che i commissari non facciano come quelli dell'altra volta

Anonimo ha detto...

Si vocifera che la SILTAL fallita riguarda solo 2 stabilimenti :Bassano e Ticineto ..mentre Abbiategrasso e Pignataro sarebbero escluse .

In pratica Caraffini conserverebbe per se ancora Abbiategrasso e Pignataro ?


V.P

Anonimo ha detto...

Spiegati meglio. Com'è possibile? Non è un gruppo unico?

Anonimo ha detto...

PIGNATARO - E' stato dichiarato lo stato di fallimento dell'azienda Siltal, di Pignataro Maggiore. Si aprono così le procedure per l'ulteriore periodo di cigs per i lavoratori. L'azienda, con sede in via del Conte, impiega circa 300 operai, che da oggi non possono sperare più in una sua possibile riapertura secondo le procedure ordinarie.

Le procedure concorsuali nei casi di fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria, su richiesta del curatore, liquidatore o commissario sono le seguenti: su richiesta delle parti, viene concesso il trattamento di cigs per max 12 mesi; al termine dei 12 mesi (o del minor periodo concesso), ove sussistano fondate prospettive di continuazione o ripresa dell'attività, o di salvaguardia anche parziale dell'occupazione mediante cessione di tutta o parte dell'azienda, sempre su richiesta del curatore, liquidatore o commissario, può essere concessa una proroga non superiore a 6 mesi. .

Anonimo ha detto...

EVVAIIIIIIIII............BASTA SUL DIVANO...QUANDO SAREMO IN MOBILITà IL LAVORO CI VERRà A PRENDERE A CASA.....FINALMENTE ,,,,,,,,,

Anonimo ha detto...

Finalmente una buona notizia.

Anonimo ha detto...

ragazzi, FALLITA è l'azienda non noi, dire siamo falliti mi dispiace ma non va bene. Avete visto ieri a reteveneta il nostro collega di bassano? Ecco, penso che quello che ha detto sia condiviso da tutti. Fallita è stata la gestione lupano prima e caraffa dopo. Noi abbiamo solamente subito tutta la questione. E chi dice che adesso abbiamo ancora 12-18 mesi di cassa e non è giusto, lo dicano a quei signori nominati qui sopra. Magari domani arrivasse un'imprenditore serio che volesse investire su un progetto serio. Tutti noi, bassano come pignataro e ticineto saremmo pronti. E così verrebbero a galla (se ci sono) anche le mele marce, quelle che sempre si sono nominate generalizzando e prendendo di mezzo tutti, anche chi in 15 anni di iar siltal ha fatto pochissime assenze e ha sempre fatto il suo dovere. Di nuovo complimenti al collega che ha rilasciato le due interviste a reteveneta dopo l'assemblea e ieri. Proviamo di nuovo ad essere uniti, e a lasciar perdere le inutili polemiche, frutto solo del nostro profondo disagio.

Anonimo ha detto...

Scusate ragazzi da un controllo del fondo cometa risulta non piu' versato nulla da ottobre 2009 .

Qualcuno potrebbe dirmi se per voi ci sono anomalie ?

Da notare che nelle buste invece il fondo cometa sembra versato .

Ora dato che in caso di fallimento il TFR lo da' l'INPS cosa succede per i mancati versamenti del nostro tfr al fondo cometa ?

Se qualcuno potesse aiutarmi vi sarei grato .

Anonimo ha detto...

Magari chiederlo a più competenti come il sindacato.....

Ciao

Anonimo ha detto...

Il fondo Cometa è un fondo privato, quindi non garantito dallo Stato.
Da quel che ne so io sono soldi persi.

Anonimo ha detto...

L'incontro del giorno 29/03/2010 a Roma è stato rinviato a data da destinarsi. Saluti

Anonimo ha detto...

non si sa il motivo?

Anonimo ha detto...

L'incontro dei sidacati al ministero delle Attività produttive, ipotizzato a suo tempo per martedi' 29, slitta in modo da fissare una nuova data al ministero del lavoro con curatori, sindacalisti e funzionario delle Attività produttive.

Anonimo ha detto...

grazie!!

Anonimo ha detto...

Ragazzi per i mancati versamenti del
TFR al fondo cometa risponde l' inps
con il fondo di garanzia .

Dopo la sentenza di fallimento va fatta richiesta all'inps e inviato tramite fax un modulo a cometa .

INPS versera' la percentuale di tfr mancante a cometa .

Poi dopo potrete decidere se estinguere cometa o trasferirlo in altro fondo .

Tutto dopo la sentenza di fallimento .

V.P

Anonimo ha detto...

cmq e,vero che si salvera'solo pignataro industrialmente parlando?

Anonimo ha detto...

Avviso ai naviganti -
Da Tonio Anselmo -

Nuovo riferimento ufficio personale Siltal:
Bollati Giovanni via Frassineto 42 Torino,fax: 0117509745 mail:siltal@lepaghe.it tutte le comunicazioni sono da mandare a lui per fax o per mail non piu' alla Salciarini.da domani si possono cominciare i contratti con comando a distacco mandando a Bollati la lettera di distacco non dopo il primo giorno di lavoro, la cassa la firmeremo a Roma probabilmente settimana prossima, non sappiamo ancora nulla sugli sr 41.

passate parola-un saluto a Tutti-

C.Pellegrino

Anonimo ha detto...

VORREI SAPERE COSA DEVO FARE PER RECUPERARE I SOLDI CHE MANCAVANO AL CONQUAGLIO DI DICEMBRE DELLA CIGS .

GRAZIE !

SINDACATI X CORTESIA SPIEGATE !!

Anonimo ha detto...

Volevi dire cassa in deroga , forse è meglio se ti rechi presso una sede sindacale e chiedi udienza.

Anonimo ha detto...

si ma mica mi avete risposto voi che sapete sempre tutto!e'vero questa voce che abbiate grasso e pignataro sono escluse dal fallimento????

Anonimo ha detto...

probabilmente non sai leggere.

Anonimo ha detto...

che vuol dire non sai leggere?dove dovrei leggere per avere una risposta a cio'che domando?illuminami!!

Anonimo ha detto...

Leggi piu' su :
PIGNATARO - ........

Anonimo ha detto...

Dal comunicato sindacale di Anselmo (FIM CISL) :

Martedi' 5 aprile i Sindacati sono convocati a Roma al mattino al Ministero del Lavoro per la firma della cassa integrazione, al pomeriggio al Ministero dell'Industria per discutere della situazione aziendale.

Per i colleghi di Ticineto:

Giovedi' 7 aprile alle ore 14.00 assemblea a Ticineto, i nostri Delegati ci spiegheranno il tutto nei dettagli -

Che il Signore ci assista-
Passate parola- un saluto a Tutti -

C.Pellegrino

Anonimo ha detto...

Risposta a chi chiedeva come mai gli importi della cassa in deroga erano errati:

L'INPS ha trattenuto oltre al solito 5% anche un bel 23% di aliquota irpef poiche' considera per cassa e non per competenza questi importi come redditi del 2011 .

Morale se i vostri importi lordi sono corretti la colpa non e' di salciarini ma di INPS.
Potrete riequilibrare tutto con la dichiarazione dei redditi ma del 2012 xhce' sono redditi del 2011.

Se invece gli importi della cassa e mi riferisco ai lordi sono errati allora bisognera' trasmettere i dati al nuovo studio di consulenza e farsi rettificare tutti gli sr 41.

Questo e' quello che mi ha spiegato la signora dell'inps di alessandria.



V.P

Anonimo ha detto...

per cometa e' un casino con le quote non versate....e' capitato anche a me.. 3 anni per avere i soldi... per tfr 4 anni... e quelli sarebbero soldi nostri!!!!!!!!!!! che vergogna!!!!!

AUGURI RAGAZZI

EX IAR

Anonimo ha detto...

Ma non pensate che siete in cassa da parecchi anni? C'è gente che al massimo prende tre cinque mesi di cassa e poi aria. FATE SCHIFO SIETE PEGGIO DEI CLANDESTINI CHE ARRIVANO A LAMPEDUSA.

Anonimo ha detto...

và in mona semo!

Anonimo ha detto...

Grazie Signore di non avermi fatto nascere deficente !

E' grazie alla esistenza di certi coglioni che mi rendo conto di quanto sono fortunato.

Grazie mamma ,grazie papa' di avermi insegnato l'educazione e il rispetto altrui ...grazie !!!

V.P

Anonimo ha detto...

Ma non pensate che siete in cassa da parecchi anni? C'è gente che al massimo prende tre cinque mesi di cassa e poi aria. FATE SCHIFO SIETE PEGGIO DEI CLANDESTINI CHE ARRIVANO A LAMPEDUSA.

...L'invidia è una brutta bestia!!!!!

Anonimo ha detto...

come sempre cari colleghi, ignoriamo queste interferenze. Facciamo finta di nulla e pensiamo al presente. Questi si annullano da soli. Buona serata a tutti

Anonimo ha detto...

Si commentano da soli !
Ignorateli.

Anonimo ha detto...

Si anche voi voi ora mai vi commentate da soli, io il lavoro l'ho cercato e trovato e me ne sono andato da quel buttanaio di fabbrica, voi invece siete ancora li a lamentarvi.Io non mi VERGOGNO. SIETE VOI CHE DOVETE VERGOGNARVI.CERCATEVI UN LAVORO.Infatti mio padre e mia madre oltre all'educazione, mi hanno insegnato che non è bello continuare a piangersi addosso bisogna reagire e cercare di cambiare.Voi invece siete sempre li ad aspettare non si sa cosa.

Anonimo ha detto...

tu ti vergogni?vergognati dei politici che hai che guadagnano 20000euro al mese solo di stipendio senza contare le mazzette!vergognati dei politici che vdopo 2 anni di legislatura si assicurano gia'la pensione a vita!di tutti sti'sprechi che ci sono questo si vergogna di noi poveri cassintegrati!!MA MI FACCIA IL PIACERE!VADA VIA AL CU'!

Anonimo ha detto...

intanto non si scrive buttanaio ma puttanaio. E visto che sei ignorante a scrivere, non puoi che non esserlo anche nella vita. Io alla iar ho lavorato, e poi, visto che stava andando come è andata ho cercato e trovato lavoro. MA ERANO ALTRI MOMENTI. Ora, visto che sei così volenteroso, prova a vedere se trovi in giro lavoro.Ho il massimo rispetto per i miei ex colleghi. E se posso dirla tutta, io al loro posto non avrei avuto tutta la pazienza che stanno portando. Cari ex colleghi IarSiltal e Siltal poi, Credetemi, la gente in giro non la pensa come il cretino che ha scritto qui sopra. Lasciatelo perdere, lasciatelo scrivere, almeno potrete ridere per le stronzate che scrive. Un grosso augurio per i prossimi appuntamenti che avrete per il proseguo di questa situazione.

Anonimo ha detto...

Caro signor "buttanaio" che ha cercato lavoro e l'ha trovato, innanzi tutto non sò quali siano state, o lo siano ancora, le tue frequentazioni abituali con il gentil sesso, ma ti assicuro che avendo lavorato anch'io per molti anni in quell'azienda non mi sembra di aver trovato tutto quello che tu dici, se eri scontento hai fatto bene a trovarti un altro posto...

Sò benissimo invece cosa c'è in giro e non mi sembra che siano rose e fiori rispetto alla Iar Siltal, sicuramente piena di problematiche comunque comuni alle altre aziende se non migliori!

Mi dispiace per te ma proprio non attacca l'idea di screditare i lavoratori della Siltal, non sei credibile sia per come scrivi che per quel che dici, eclissati!

Un saluto invece a tutti gli ex, e non, colleghi!

Anonimo ha detto...

leggete il gazzettino di oggi, domenica 3 aprile, cronaca di bassano, grande articolo sulla Siltal. La gloria Berton ha ricostruito l'intera vicenda dal 2001. C'è spazio anche per i signori che danno del 'buttanaio'. E dico a quei signori:leggete bene questo articolo del gazzettino e meditate!! a già... scusatemi... non sapete leggere!!!!! Bando alle ciance: cari colleghi, teniamo duro e un grazie agli ex colleghi per la solidarietà che ci dimostrate

Anonimo ha detto...

Se qualcuno lo scannerizza e lo mette in rete ve ne sarei grato !



V.P

Anonimo ha detto...

http://carta.ilgazzettino.it/LeggiGiornale.php?TipoVisualizzazione=1&CodSigla=VI&NumPagina=3&AnnoPagina=2011&MesePagina=04&GiornoPagina=03
ciao VP, questo è l'indirizzo, il giorno dopo l'uscita del questo quotidiano, non è più necessaria l'iscrizione ne la psw. ciao!!

Anonimo ha detto...

se comunque hai problemi nella visualizzazione, vai su gazzettino.it metti data 03 aprile, pagina vicenza, sfogli e trovi l'articolo

Anonimo ha detto...

Domenica 3 Aprile 2011,
Il fallimento della Siltal, decretato in via ufficiale alle 12.30 di venerdì scorso dal Tribunale di Casale Monferrato, lascia col fiato sospeso circa 220 lavoratori della filiale di Bassano. Per loro la cassa integrazione non è certo una novità, dato che ne usufruiscono da oltre due anni: è dalla fine del 2008 che nella ditta non funziona una linea di montaggio. Dopo la sentenza sono stati immediatamente nominati due curatori fallimentari: l'avvocato Mariangela Restaino di Casale e la commercialista Michela Vigna di Torino. Saranno loro, su pressione dei sindacati, a dover chiedere urgentemente un altro anno di cassa integrazione, al cui termine potrebbe aggiungersi un'ulteriore proroga di sei mesi. Per arrivare ad una soluzione in tempi rapidi gli occhi sono puntati su Roma, dove il ministero dello Sviluppo Economico dovrà recepire l'allarme ed emanare un decreto che può valere la salvezza di decine di operai. Si tratta di gente mediamente giovane, con famiglia a carico, che vive con 700 euro mensili erogati a singhiozzo: oggi per esempio stanno compilando i moduli per avere pagata la cassa integrazione dello scorso gennaio. E la nuova cassa straordinaria potrebbe farsi attendere anche quattro mesi.
Sul piede di guerra è Gloria Berton, segretario bassanese della Fiom-Cgil, che ha seguito da vicino e fin dagli inizi le tormentate vicende dell'azienda produttrice di frigoriferi e banchi frigo. Le prime difficoltà, racconta, arrivano già nel 2001, quando la filiale di Bassano, allora Iar, conta 600 dipendenti, e in un battibaleno un terzo di loro perde il lavoro. Fortuna che dieci anni fa l'economia era in buona salute e molti di questi operai, con l'aiuto del sindacato, trovano presto una ricollocazione. Rimangono quindi 400 lavoratori: nel 2005 ecco però un nuovo tracollo finanziario, con l'azienda che entra in amministrazione straordinaria. Gli operai tornano a tremare ma un nuovo soggetto si affaccia sulla scena: Gabrio Caraffini, ambizioso imprenditore «che ci presentò un piano di rilancio che ritenemmo giusto prendere in seria considerazione - spiega Berton - perché incentrato su brevetto di grande valore: quello del «freddo passivo», che si proponeva di sviluppare un sistema di refrigerazione innovativo, ecocompatibile perché in grado di usare quantità ridotte di gas ed energia elettrica, e ad alta tecnologia». Si scoprì poi che il brevetto forse era stato preso in affitto, e che Caraffini si trova tutt'ora in causa con un'altra società per la titolarità. Quel progetto del nuovo patron presentato al ministero dava tuttavia molte speranze, pur prevedendo un nuovo taglio di altri 150 operai, i quali dovettero accontentarsi della mobilità lunga, un importante ammortizzatore sociale previsto da una legge dell'allora ministro del Lavoro Roberto Maroni. Arriva il 2007: alla Iar, diventata Siltal, sono rimasti 220 «superstiti», le cui speranze sono nelle mani di Caraffini e del suo piano di rilancio. Si arriva così alla crisi globale del 2008, con le banche che chiudono i crediti alla Siltal e tentano di svuotarne i siti produttivi: il sindacato allora si ribella e difende le linee di produzione con un presidio di 24 ore su 24 per nove mesi consecutivi. Nel frattempo però i macchinari smettono di funzionare e gli operai si ritrovano in cassa integrazione straordinaria. Ora il fallimento ufficiale, l'attesa per ottenere una nuova mobilità e un futuro più che mai incerto.

Tratto dal gazzettino 03/04/2011

Anonimo ha detto...

Berton (Fiom Cgil): «La
speranza è che la Provincia
anticipi i soldi per la cassa e
arrivi un imprenditore vero»

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Domenica 3 Aprile 2011,
BASSANO - (g.g) Gloria Berton (Fiom-Cgil) esprime oggi tutto il suo rammarico per un passato da dimenticare: «L'avventura di Gabrio Caraffini alla Siltal è stata una delusione totale. Non ha saputo mantenere una sola parola rispetto agli accordi che erano alla base di un rilancio, e in questi anni abbiamo già speso fiumi di veleno sulle false lusinghe che ci ha riservato». La situazione di oggi è molto delicata per i lavoratori in cassa integrazione, che spesso vengono accusati di essere lavativi. Accuse che il segretario Berton respinge ai mittenti: «In questi due anni gli operai si sono impegnati in tutti i modi per ricollocarsi ma in pochi ce l'hanno fatta: il nostro territorio è stato devastato dalla crisi economica e trovare lavoro non è per niente facile». In attesa di una vera ripresa, in grado di assicurare un certo riassorbimento della forza lavoro, si guarda quindi all'ottenimento di una nuova cassa straordinaria. Per questa serve attendere l'emanazione di un decreto, con i dovuti tempi di attesa che ne conseguono. Un problema da risolvere coinvolgendo l'Inps e le istituzioni ad ogni livello: Comune di Bassano, Provincia e Regione. Gloria Berton ha già una prima idea su come muoversi: «Si potrebbe tentare di spingere i curatori fallimentari a chiedere alla Provincia di Vicenza un anticipo per le casse straordinarie fino a che non esce il decreto. Già nelle situazioni difficili degli scorsi anni l'assessore provinciale Martini ci ha risposto bene e con misure concrete, pertanto credo che questa strada sia percorribile». All'orizzonte vi è però un'altra speranza: «Sarebbe un vero peccato non continuare a valorizzare quello che è un patrimonio industriale del nostro territorio - continua il segretario Fiom -. Auspico che ci sia un imprenditore serio che voglia mantenere la destinazione d'uso del sito e rilanciare la produzione, mantenendo così qualche posto di lavoro e facendo ripartire anche il volano dell'indotto». Altrimenti si deve trovare il modo per recuperare soldi e ripianare un debito gigante accumulato dalla Siltal, che ammonta a 28 milioni di euro per i soli dipendenti: «Sono rimasti degli immobili vendibili - ricorda la sindacalista - e il solo sito di Bassano ha un valore di 22 milioni». © riproduzione riservata

tratto dal gazzettino 03/04/2011

Anonimo ha detto...

staniamo il buttanaio, uniamoci in una denuncia telematica collettiva.

Anonimo ha detto...

tecnicamente credo sia possibile, basterebbe che il responsabile del blog sporga. una denuncia alla polizia postale. Ma visto che sicuramente è un povero analfabeta, sfigato dalla vita ma fortunatamente con.. un posto fisso e salariato regolarmente, io proporrei di lasciarlo nel suo harem ricordandogli solamente che quando si specchia in bagno al mattino, è come se si specchiasse ciò che lo sciacquone scaricando violentemente acqua, normalmente, elimina!!!

Anonimo ha detto...

tecnicamente credo sia possibile, basterebbe che il responsabile del blog sporga. una denuncia alla polizia postale. Ma visto che sicuramente è un povero analfabeta, sfigato dalla vita ma fortunatamente con.. un posto fisso e salariato regolarmente, io proporrei di lasciarlo nel suo harem ricordandogli solamente che quando si specchia in bagno al mattino, è come se si specchiasse ciò che lo sciacquone scaricando violentemente acqua, normalmente, elimina!!!

Anonimo ha detto...

Ragazzi in questo momento abbiamo ben altro da pensare se non gli diamo retta si elimina da solo. Sapete se oggi c'è la riunione a ROMA?

Anonimo ha detto...

Si c'è , mattino e pomeriggio .

Anonimo ha detto...

Avviso ai naviganti -

Riporto da Anselmo (FIM CISL):

E'stata firmata la cassa per 12 mesi , si è altresi' discusso di mobilità volontaria,ma mancando alcune verifiche resta ancora da firmare-

Confermata invece l'assemblea a Ticineto per giovedi' 7 aprile alle ore 14.00 -

Passate parola - un saluto a Tutti -

C.Pellegrino

Anonimo ha detto...

x l'anonimo che chiamero' "buttanaio"...ma sei bacato? ti sei bevuto alcool puro? ma come si fa a ragionare come te? ho capito xche' la siltal ex iar siltal e andata a "buttane" x dei coglioni come te che ci lavoravano!!!!un po di rispetto x gli operai che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese grazie!anzi ti chiamero' bungabunga da 2 soldi.

Anonimo ha detto...

x IL buttanaio ...ti fai sempre riconoscere ...e' chiaro che sei sempre lo stesso che e' andato via dalla iar ..anzi che ti hanno spinto via ...visto che quello che chiedevi ti e' stato negato ...come ben sai .

E' meglio che taci altrimenti metto il tuo nome e cognome caro C....

Anonimo ha detto...

ahahahahahahaha a parte che non sono da bassano ahahahaha che bello vedervi che vi strullate il cervello ahahahahah

Anonimo ha detto...

il sorriso è sul viso degli stolti, ride bene chi ride ultimo

Anonimo ha detto...

parliamo di cose serie..quando si dice firmata la cassa si intende la richiesta..giusto?o meglio non si intende il decreto..x il decreto si deve aspettare?qualcuno che spieghi esaudientemente..please!

Anonimo ha detto...

Firmata la cassa integrazione per Siltal. Gabrio Caraffini impugna il fallimento
Roma - 06/04/2011



Giornata tutta romana ieri, martedì per definire la questione Siltal.

Al mattino incontro al Ministero del Lavoro per firmare la richiesta di cassa integrazione per procedura concorsuale, passaggio essenziale per dare alle 330 famiglie che ancor sono in forma alla Siltal un altro anno di respiro, nella speranza, mai sopita che qualcosa possa avvenire, sia per un eventuale subentro di altri imprenditori che possano recuperare un po’ di posti di lavoro, sia per l’apertura delle liste di mobilità che faciliteranno il reimpiego.

Presente anche un funzionario della Provincia di Alessandria che provvederà nei prossimi giorni a esaminare la pratica nella commissione competente allo scopo di rinnovare l’anticipo delle indennità di cassa integrazione - 700 euro al mese - per non lasciare le famiglie completamente prive di risorse in attesa che la cassa venga effettivamente erogata dall’INPS.

Sempre ieri, a Roma, nel pomeriggio alle 15 in sede sindacale nuovo incontro tra le parti e la curatela fallimentare (Restaino e Vigna e il loro consulente del lavoro Bollati) per definire il percorso per l’apertura delle procedure di mobilità volontaria «che non abbiamo sottoscritto perché servono verifiche tecniche su come mettere in pratica la procedura», spiega Tonio Anselmo, Fim-Cisl.

«Fatte le verifiche tecniche lo firmeremo nelle prossime settimane».

Alle 17,30 - infine - nuovo incontro al ministero delle Attività produttive per un ultimo confronto con il dicastero, che ha seguito passo passo, negli anni, la questione Siltal.

«Il curatore dottor Vigna ha illustrato la situazione e le operazioni che hanno intenzione di fare», dice Anselmo.

In pratica solo due stabilimenti disponibili l’alienazione e quindi utili al recupero di risorse economiche, quello di Ticineto e l’altro di Bassano del Grappa, gli altri non sono nella disponibilità in quanto sono di fatto più di proprietà della banche con cui la precedente amministrazione aveva attivato alcuni leasing.


Ma gli unici impianti effettivamente vendibili sono quelli di Ticineto, in quanto a Bassano le attrezzature già obsolete sono state danneggiate da eventi atmosferici eccezionali (una tromba d’aria che ha scoperchiato il tetto e in seguito precipitazioni atmosferiche).

Resta quindi solo il valore immobiliare.

Per Ticineto invece i la curatela ha fatto sapere di avere avanzato proposta di vendita agli operatori del settore elettrodomestico italiani e europei e che c’è interessamento per parte dell’attività di Ticineto, tutto da verificare nell’arco dei prossimi sei mesi.

Infine si è appreso che Gabrio Caraffini, il patron della Siltal spa dichiarata fallita, ha impugnato la sentenza di fallimento per incompetenza territoriale del tribunale di Casale in quanto la sede legale della società era a Roma.

Cosa ritenuta no rilevante dalle organizzazioni sindacali che mettono in evidenza che a Ticineto c’era invece la sede di fatto, amministrativa.

Vicende di cui verranno informati i lavoratori nel corso di una assemblea che si svolgerà domani dalle 14 alle 15 nella sede di Ticineto.

Massimiliano Francia

Tratto dal Monferrato online 06/04/2011

Anonimo ha detto...

Giovedì 7 Aprile 2011,
Un anno di cassa integrazione con possibilità di prolungamento per altri sei mesi. Poi, probabilmente, se nel frattempo non si dovessero concretizzare altre soluzioni, si ricorrerà alla mobilità.
Sembra assumere contorni purtroppo sempre più ricorrenti la vicenda che coinvolge da tempo i 220 dipendenti della Siltal di Bassano, azienda un tempo leader negli impianti di refrigerazione, che solo due settimane fa è stata sottoposta a procedura fallimentare dal Tribunale di Casale Monferrato.
La firma del procedimento di cassa integrazione apposta a Roma presso il Ministero delle Attività produttive e dello Sviluppo economico, dai curatori fallimentari (avv. Mariangela Restaino di Cuneo e dott. Michele Vigna di Torino) e dai rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm ha aperto uno spiraglio di speranza in una vertenza che dopo il fallimento sembrava senza sbocco.
«È stato un atto dovuto da parte del Ministero - commenta Massimo Pantano della Fim Cisl - Nel corso della riunione a Roma si è fatto il punto della situazione cercando tra l'altro di appurare se esistesse un potenziale acquirente delle proprietà immobiliari della Siltal a Bassano».
La sensazione, però, è che lo stabilimento bassanese abbia smesso la produzione ormai da troppo tempo e che, per un eventuale acquirente, sia molto più appetibile lo stabilimento di Ticineto dove la Siltal costruiva congelatori a pozzo, attualmente più interessanti per il mercato».
«Comunque noi puntiamo ancora - ha sottolineato Pantano - sulla vendita dell'immobile di via Trozzetti. E per questo durante la riunione a Roma ci siamo riservati un mese di tempo e abbiamo deciso di inoltrare una proposta a tutti i produttori di elettrodomestici presenti in Italia e in Europa per capire se qualcuno di essi possa essere interessato all'acquisto. C'è anche da dire però che, secondo indiscrezioni, la Gepafin S.p.a. dell'imprenditore umbro Gabrio Carazzini che ha rilevato gli stabilimenti interessati compreso quello bassanese, potrebbe averli già venduti da tempo, pur senza dare a chi di competenza le dichiarazioni obbligatorie di avvenuta vendita. Questo sarebbe un problema ulteriore. Andremo a vedere quanto prima le carte».
Niente di buono, quindi, all'orizzonte per la Siltal di Bassano salvo la messa in sicurezza di 118 lavoratori, dei quali solo una decina hanno trovato nel frattempo un'altra occupazione. Una soluzione transitoria ma, tutto sommato, un piccolo passo in avanti.


dal gazzettino del 07 aprile 2011

Anonimo ha detto...

ALLUCINANTE !!! NON SI RIESCE A CAPIRE DI CHI SONO QUESTI IMMOBILI ?

MA STIAMO SCHERZANDO ?????


PER CORTESIA NON FATE RIDERE I POLLI !