martedì 26 agosto 2008

Siltal, ripresa con sciopero contro la farsa degli stipendi

Disatteso l’accordo sui pagamenti, 70 dipendenti incrociano le braccia e appendono striscioni. Situazione grave, si torna a trattare a Roma

Bassano
Cancelli ancora chiusi alla Siltal Spa. E per una volta a deciderlo, sono stati i lavoratori, stanchi di "essere presi in giro", come si legge in uno degli striscioni appesi all'esterno dello stabilimento di via Trozzetti. Circa una settantina di dipendenti, ieri, sarebbero dovuti ritornare mattina al lavoro, ma come più volte annunciato hanno preferito rimanere all'esterno dello stabilimento (alcuni si sono presentati anche con i figli) per gridare la loro rabbia. "Incroceremo le braccia - hanno detto- fino a quando non ci sarà detta tutta la verità e non ci sarà dato quanto dovuto"."Vogliamo i nostri soldi!", "Abbiamo fame", recitano altri due striscioni appesi ai cancelli. A nulla, infatti, sembra essere servito l'incontro tenutosi a Roma lo scorso luglio, al Ministero dello Sviluppo economico. Incontro nel quale la proprietà aveva assicurato ai lavoratori il pagamento degli arretrati tanto degli stipendi, quanto della cassa integrazione."La situazione è davvero esasperata - conferma il rappresentante della Rsu, Gianpietro Lorenzato, della Fiom Cgil - l'accordo è stato disatteso ed ora come sindacati non ci resta che tornare a Roma e chiedere con forza che venga rispettato l'accordo sottoscritto, lo ricordiamo, anche alla presenza dei nostri parlamentari".Per conoscere il destino dello stabilimento di produzione di impianti di refrigerazione, dunque, si attende che venga convocato un nuovo incontro. Ma intanto, la situazione non accenna a sbloccarsi: i lavoratori "più fortunati", infatti, hanno ricevuto lo scorso mese bonifici che al massimo hanno raggiunto quota 400 euro ed ora arriva l'annuncio di una nuova cassa integrazione. "Da due mesi non riceviamo un bonifico che si possa definire tale - protestano i lavoratori - e non sappiamo più come sbarcare il lunario. Molti di noi hanno un mutuo da pagare e figli da mantenere. Ci spiegate come possiamo andare avanti in questo modo?".
"Purtroppo - continua Gianpietro Lorenzato - l'azienda oltre a non pagare il personale adesso si trova a fare i conti con il problema di riavviare gli impianti: mancano fondi in cassa e quindi la Siltal dovrà comunque prolungare la chiusura fin a quando non si chiarirà la situazione".

GAZZETTINO DI VICENZA - Barbara Todesco

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