Bancarotta Siltal: arrestato il numero uno Gabrio Caraffini
Distratti 50 mln, persi 1.500 posti di lavoro Roma, 29 set - Bancarotta, riciclaggio, appropriazione indebita e trasferimento fraudolento di valori. Per questi reati oggi il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, guidato dal colonnello Pietro Bianchi, su richiesta del Gip di Roma, Tommaso Picazio, ha eseguito cinque misure cautelari in carcere nei confronti dell'imprenditore perugino Gabrio Caraffini, numero uno di Siltal e di Gepafim, holding a capo di un gruppo imprenditoriale attivo nei settori industriale, immobiliare e finanziario, e di quattro suoi collaboratori. Gli arresti si riferiscono alla bancarotta della Siltal, dichiarato il 22 marzo 2011 dal Tribunale di Casale Monferrato, e della Gepafim, la holding di Caraffini a capo di un gruppo imprenditoriale attivo nei settori industriale, immobiliare e finanziario, dichiarato il 18 aprile scorso. Nel 2007, attraverso la newco Siltal, Caraffini acquisto' due importanti aziende produttrici di impianti di refrigerazione di Casale Monferrato in amministrazione straordinaria, la Iar-Siltal, che allora contava 1.286 operari, e la Silia, che all'epoca contava 313 operai. Dopo essere state svuotate della parte attiva le due aziende (una serie di immobili e capannoni industriali ceduti in lease back a Intesa Leasing, societa' di Banca Intesa) sono state portate al fallimento (oggi contano in tutto 15 operai). Secondo il Procuratore aggiunto di Roma, Nello Rossi, e i Pm, Maria Francesca Loy, Giuseppe Cascini e Maria Sabina Calabretta, gli arrestati avrebbero distratto circa 50 milioni di euro. Le Fiamme Gialle hanno anche eseguito sequestri di immobili per 20 milioni di euro e di conti correnti, titoli azionari, depositi bancari in 28 istituti di credito e quote societarie. Gli indagati sono in tutto 26. Dlu - 29-09-11 14:45:09 (0237) 5
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