SILTAL : UN DISASTRO ANNUNCIATO
Questo blog nasce dal desiderio di alcuni lavoratori di Bassano del Grappa dopo aver visto il blog di elettroman di raccontare il dramma che stanno vivendo da quando la IAR SILTAL ha fatto CRAC...
lunedì 24 settembre 2012
E' finita
Non sto qui a discutere di quello che è stato o non è stato fatto... ma nella mia mente mille ricordi di una vita spesa la dentro....19 anni per me contando anche quelli in cassa...
Ne abbiamo viste tante sia professionalmente che affettivamente... Che ci siano ancora persone che ci criticano, che ci diano dei parassiti, poco mi importa... Il futuro rimane incerto per tutti noi, ma un pezzo della mia storia spesa con voi non mi lascerà mai... Con alcuni ho avuto un ottimo rapporto, con altri meno e altri manco conosco il nome ma a tutti voi voglio dire il mio grazie per tutto il tempo speso assieme...
Vi auguro buona fortuna e lo auguro anche a me stessa nella speranza che tutto ciò che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo un giorno sia solo un ricordo....
giovedì 22 marzo 2012
Alla persona che ha lasciato sto commento rispondo che il solo era ruferito al fatto che non avevo notizie da dare o nn c'era altro motivo particolare.... Stasera avrei detto " per comunicare a chi ancora non lo sa che sono stati firmati altri 6 mesi di cassa"
Per quanto riguarda nominare l'amminostratore visto che nessuno di voi si firma con nome e cognome mi piacerebbe sapere chi devo nominare.
terzo.... sinceramente di leggere certi insulti gratuiti ne ho due @@.... Qualcuno deve ancora capire cosa significa nn avere un lavoro, dover vivere contando i centesimi e non poter nemmeno curarsi...perchè se nn hai i soldi nn fai niente... e non venitemi dire di alzare il culo dal divano e cercare lavoro perchè l'ho fatto....
E quando chi si permette di insultarmi andrà in vacanza questa estate io me ne starò a casa perchè nn posso permettermelo... Devo già lottare ogni giorno per garantire una vita dignitosa ai miei figli facendomi il sangue amaro e sono stanca di farmelo per degli stupidi insulti gratuiti....
Buona serata a tutti
martedì 20 marzo 2012
nuovo post
giovedì 29 settembre 2011
ancoraaaaaaa
Bancarotta e riciclaggio, arrestato l’ex numero uno di Trafomec Gabrio Caraffini e altre quattro persone
Operazione condotta dalle Fiamme gialle e dalla procura di Roma
Scritto il 29/9/11 • Categoria: Cronaca
Gabrio Caraffini, imprenditore perugino per lunghi anni ai vertici di Trafomec, l’importante azienda della Valnestore che sta attraversando una pesante crisi, è stato arrestato giovedì insieme ad altre quattro persone su ordine del gip di Roma. A Caraffini fa capo la Gepafim Holding, un gruppo imprenditoriale attivo nel settore industriale, finanziario ed immobiliare. L’operazione, compiuta dagli uomini del nucleo valutario della Guardia di finanza coordinati dal procuratore aggiunto, Nello Rossi, e dai sostituti Francesca Loy, Giuseppe Cascini e Maria Sabina Calabretta, ha portato agli arresti anche di Antonio Cecchetti, Sergio Pellerey, Pietro Moretti e Giuseppe De Martini.
Ventisei indagati In totale sono 26 le persone indagate: i reati contestati vanno dalla bancarotta fraudolenta, al trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e appropriazione indebita. Le Fiamme gialle hanno eseguito il sequestro di beni immobili (per un valore di più di 20 milioni di euro), conti correnti, depositi bancari e quote societarie riconducibili agli indagati in tutto il territorio nazionale. La vicenda nasce quando la Collefiorito e la Progetto Pluricom, due società del Lazio, vendono all’imprenditore Raffaele Di Mario (tra l’altro ex presidente del Pomezia Calcio già indagato a Roma per altra vicenda) alcuni terreni nella zona della Bufalotta incassando, come plusvalenza, crediti per 53 milioni di euro.
L’indagine Soldi che, dopo alcuni operazioni di falsa fatturazione, finiscono a Caraffini. Secondo l’accusa di questi soldi, 40 milioni furono utilizzati per capitalizzare la Gepafim, una holding che partecipa alla procedura per rilevare l’amministrazione straordinaria della Iar-Siltal spa e Silia spa, società del settore della refrigerazione a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria. Le indagini hanno accertato che i 40 milioni erano in parte inesistenti e in parte provenienti da precedenti operazioni illecite quali distrazioni patrimoniali a danno di società immobiliari.
La vicenda Sirtal Acquistato il gruppo industriale in amministrazione straordinaria, gli arrestati, secondo l’accusa, hanno dimesso a loro vantaggio gran parte degli immobili. Il 22 marzo il Tribunale di Casale Monferrato, in Piemonte, ha dichiarato il fallimento delle società Sirtal e Silia, azienda produttrice di impianti di refrigerazione di livello nazionale, che fino al 2007 contava circa 1.200 dipendenti. Neppure un mese dopo il tribunale di Roma dichiarava il fallimento della Gepafin, la holding che era al vertice del gruppo accertando distrazioni per circa 50 milioni di euro.
altro articolo
Bancarotta Siltal: scoperta cessione di cespiti a Pignataro
Dopo l'arresto del numero uno Gabrio Caraffini
Bancarotta Siltal: arrestato il numero uno Gabrio Caraffini. Gli arresti eseguiti oggi arrivano al termine di una indagine partita lo scorso anno. La vicenda nasce nel 2005, quando la Collefiorito e la Progetto Pluricom, due società del Lazio riconducibili a Caraffini, vendono all'imprenditore Raffaele Di Mario (ex presidente del Pomezia Calcio, già indagato a Roma per altra vicenda) alcuni terreni destinati alla costruzione del centro commerciale "Dima Shopping Bufalotta", ottenendo una plusvalenza pari a 53 milioni di euro di crediti (in gran parte inesigibili) che, attraverso il ricorso massiccio a fatturazioni per operazioni inesistenti, vengono dirottati a Caraffini, ritenuto dagli inquirenti il "dominus" dell'operazione. Circa 11 milioni sarebbero stati a questo punto distratti a vantaggio di Caraffini e di societa' a lui riconducibili, mentre oltre 40 milioni vengono usati dall'imprenditore per capitalizzare la Gepafim, holding che attraverso la newco Siltal rileva dall'amministrazione straordinaria la Iar-Siltal e al Silia spa di Casale Monferrato. Dalle indagini e' emerso che dei crediti conferiti in Gepafim solo 17 milioni si tramutano in denaro realmente disponibile, mentre il resto viene distratto a favore di societa' riconducibili sempre a Caraffini. Quanto alla Iar-Siltal e alla Silia, acquisite grazie a finanziamenti concessi a Siltal da Banca Intesa, gli arrestati avrebbero dismesso a loro vantaggio gran parte degli immobili che costituivano il residuo patrimonio aziendale. In particolare le Fiamme Gialle hanno scoperto che la cessione dei cespiti residui di Iar-Siltal e Silia (due complessi industriali ad Abbiate Grasso, in provincia di Milano, e a Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta) è avvenuta attraverso un contratto di lease back con Intesa Leasing. Al termine dell'operazione, l'istituto bancario e' rientrato dei soldi ma nell'ordinanza con cui ha disposto gli arresti il Gip afferma che il ruolo della banca in questa vicenda, al momento sospeso, va approfondito. Chi indaga vuole capire come mai nessuno abbia vigilato sulla effettiva consistenza patrimoniale della Gepafim.